Le innumerevoli qualità dell’acciaio inox

L’acciaio inox è il nome con cui viene più comunemente chiamato l’acciaio inossidabile: il suo nome deriva proprio da questo termine in lingua francese, inoxydable. In realtà, però, la sua invenzione si deve ad un inglese: Harry Brearly di Sheffield.

La storia dell’acciaio inox

Era il 1913, e il signor Brearly stava facendo alcuni esperimenti per trovare la tipologia di acciaio più adatta alla canna del suo fucile. In tal modo, scoprì che creando una lega in cui erano maggiormente presenti cromo e carbonio, i suoi fucili si ossidavano con meno facilità, ovvero non arrugginivano a contatto con l’atmosfera. La sua intuizione fu poi studiata e approfondita dall’industria siderurgica negli anni trenta e quaranta, fino a portare alle numerose leghe che esistono oggi. In sostanza, quindi, si definisce acciaio inox quello che è composto da una lega di ferro e carbonio, con in più la presenza in percentuale variabile di cromo, che è poi ciò che gli dà le sue peculiari caratteristiche.

L’acciaio inox ha iniziato così ad essere ampiamente utilizzato a partire dagli anni cinquanta nelle sue diverse declinazioni. Ne esistono principalmente di tre tipologie, che differiscono nella composizione della loro lega

    • acciaio inox martensitico

è l’unico che può essere temprato, ovvero lavorato a caldo, perchè ha un’elevata resistenza alle sollecitazioni meccaniche; viene usato per realizzare utensili di vario genere come le forbici e i coltelli;

    • acciaio inox ferritico

non si può scaldare e quindi nemmeno saldare, ma è resistente alla corrosione e può essere lavorato in lamine sottili; infatti è usato per realizzare lavelli e acquai;

    • acciaio inox austenitico

si tratta di quello che viene utilizzato in misura maggiore, poichè resiste alla corrosione, si può forgiare e saldare, ed è igienico, tanto che viene usato per fare contenitori per bibite o alimenti.

 

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