Quando si tratta di dover rifare l’impianto elettrico, una delle prime cose da sapere riguarda proprio i costi. Solitamente si contattano più professionisti ed aziende per ricercare il preventivo più conveniente. Online trovate ditte serie ed affidabili che sono in grado di prepararvi un preventivo gratuito secondo le vostre richieste. La valutazione del costo, in caso di rifacimento impianto elettrico, sia si tratta di un appartamento, di un ufficio o di un’azienda, si basa sui punti luce ovvero: punti interruttori, deviatori, invertitori, prese di corrente, prese tv, portalampade etc., che dovrà avere l’impianto elettrico una volta ultimato. Una volta fatto il punto sui numeri dei punti luce, in via del tutto approssimativa dovrete moltiplicare ogni punto luce per una somma che varia delle 50 alle 70 euro, in questo modo avrete una stima ragionevole, su quello che sarà il costo dell’impianto, A questa cifra dovete poi aggiungere il costo del quadro elettrico formato dal salvavita generale e dagli interruttori magnetotermici a protezione delle luci e delle prese che ha un costo medio di 300/350 euro. Tale costo è stato valutato in base alle norme vigenti CEI-UNI, costo comprensivo di mano d’opera e dei materiali: corrugati, scatole, quadri elettrici. Non sono compresi gli interventi straordinari, le rifiniture, le possibili opere di muratura. Ovviamente i prezzi indicativi sono IVA esclusa.
Come ristrutturare l’impianto elettrico della vecchia casa
Se avete acquistato una vecchia casa, sarà sicuramente necessario rifare l’impianto elettrico e rimetterlo a norma, questo perchè usura e umidità, rendono l’impianto elettrico inaffidabile e soprattutto non sicuro. Una volta calcolato il costo del nuovo impianto elettrico, potete mettervi all’opera senza dimenticare che la semplice “messa a norma” di un impianto vecchio, permette di ottenere diverse agevolazioni fiscali. Per saperne di più, in merito alle agevolazioni che vi spettano, dal momento che sono diverse a seconda di ogni regione, potete informarvi direttamente contattando il vostro Comune di residenza.
Adeguare il vecchio impianto elettrico alle normative CEI significa necessariamente, rifare nuove tracce, dove passeranno nuovi corrugati adeguati sia sia per i cavi che per le nuove scatole di derivazione. I fili devono essere minimo da 1,5 e massimo da 2,5 mm e saranno sicuramente da sostituire, perchè negli impianti vecchi si trovano fili sottilissimi da 0,5 mm. Come sarà il nuovo centralino? Il nuovo centralino si compone di un interruttore differenziale con corrente di intervento da 30mA, un interruttore magnetotermico con corrente nominale da 10A per la linea luci e un altro interruttore con corrente nominale da 16A per la linea forza motrice, in grado di salvare la vita in caso di cortocircuiti e/o sovraccarichi di tensione.